sabato 9 novembre 2013

Lettera al papa



Caro Papa Francesco,

sono Antonio Giuseppe Abis, nato in Sardegna 62 anni fa ed emigrato a Milano da oltre 40 anni.
Della Sardegna conservo non solo tutti i miei ricordi di gioventù, ma anche la formazione culturale e mentale.
Recentemente ho scritto un romanzo dove racconto una storia autentica sarda che riflette molti aspetti della vita di quel popolo singolare
Aspetti che evidenziano i motivi dominanti della tragicità della vita sarda: quella vita che, forse, poteva essere diversa se vissuta senza tener conto di quei codici censiti nella notte dei tempi dai nostri antenati.
Quel rispetto dei codici che porta alla trasmissione delle tradizioni e degli usi comportamentali e rituali, contraddistingue la Sardegna, ma allo stesso tempo la imprigiona in una realtà senza tempo.
Mi chiedo se una formazione più cristiana poteva cambiare il destino di quelle vite, protagoniste di storie, che si sono avvicendate nei secoli.
I soggetti delle vicende che ho narrato recitano un ruolo che si ripete nel tempo, con lo stesso linguaggio perifrastico, con gli stessi rituali quasi scaramantici e, immancabilmente, rimangono vittime di un destino che quel popolo, eletto da Dio ma nominato dagli uomini, aveva già previsto.
A Sua Santità che nella sua visita pastorale in Sardegna ha dedicato molta attenzione e interesse verso il popolo sardo e la sua terra, voglio sottoporre questa mia storia che non è molto antica, ma che il popolo sardo ha già vissuto tante volte.

Con la massima devozione ed ammirazione
Antonio Giuseppe Abis




Cusano Milanino, 5 Novembre 2013


Antonio Giuseppe Abis, via Cervino , 39 Cusano Milanino (MI)
Tel 026133259 - 3383459028

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